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Il virus Borna è una malattia infettiva molto rara ma potenzialmente fatale, trasmessa dai toporagni. Non esiste una cura o una vaccinazione
Il virus Borna: raro ma mortale
Il virus Borna, come il coronavirus o l’hantavirus, è una zoonosi. Si tratta di malattie infettive che vengono trasmesse dagli animali all’uomo. Nel caso del virus Borna, sono soprattutto i toporagni a portare il virus e a trasmetterlo all’uomo.
- Una volta che una persona è stata infettata dal virus Borna, all’inizio compaiono sintomi simili all’influenza, come mal di testa e febbre. Con il progredire della malattia, si verificano anomalie neurologiche come confusione o disturbi del linguaggio.
- Inoltre, spesso si sviluppa una grave infiammazione del cervello (encefalite), che porta la persona infetta a cadere in coma e infine a morire.
- Il virus Borna (BoDV-1 – Borna Disease Virus 1) è quasi sempre fatale, ma si manifesta solo molto raramente. Ad oggi, sono stati registrati solo circa 50 casi di infezione da virus Borna nell’uomo a livello nazionale
- Il virus è stato identificato per la prima volta come causa di encefalite grave nell’uomo nel 2018. Da allora, la malattia è stata notificata. Come già detto, il decorso grave della malattia provoca molte vittime. In Germania sono sopravvissute all’infezione solo quattro persone, che ancora oggi lottano con gravi effetti tardivi.
- Un’infezione da virus Borna può essere trattata solo in modo sintomatico. Non esiste una cura, come un farmaco appropriato o una vaccinazione.
Dall’animale all’uomo: trasmissione non ancora del tutto chiarita
È certo che il toporagno è portatore del virus Borna. Tuttavia, l’esatto meccanismo di trasmissione del virus dall’animale all’uomo non è ancora del tutto noto. Ciò che è certo è che gli agenti patogeni passano dai topi all’uomo attraverso la saliva, le feci e l’urina.
- Se una persona entra in contatto con l’agente patogeno attraverso cibo contaminato, avanzi di cibo o polvere, può essere infettata. Lo stesso vale per il morso di un topo. Gli agricoltori e i lavoratori forestali sono quindi particolarmente a rischio. Anche il campeggio nei boschi o nei prati può portare al contatto con il toporagno.
- Esiste anche un elevato rischio di infezione quando si puliscono capannoni, stalle o soffitte, soprattutto nelle zone rurali. Si può entrare in contatto con feci infette anche durante il giardinaggio
- È ancora più importante proteggersi e adottare misure preventive. Per evitare innanzitutto il contagio, è necessario indossare guanti (monouso) e una mascherina quando si eseguono i lavori sopra descritti.
- Attenzione: anche i proprietari di gatti devono prestare attenzione. Se il vostro gatto porta a casa un toporagno morto, dovete smaltire la carcassa il più rapidamente possibile usando guanti e una paletta. Se si entra in contatto con un animale, è consigliabile cambiarsi e lavarsi i vestiti, fare una doccia e lavarsi accuratamente i capelli.
- Dopo tutto, lo scoppio di un’epidemia è piuttosto improbabile, poiché non è ancora nota la trasmissione da uomo a uomo.