137
La nomofobia, spesso definita dipendenza da cellulare, è un fenomeno molto diffuso. Spesso viene addirittura descritta come una nuova malattia diffusa
Che cos’è la nomofobia – cosa c’è da sapere
Che cos’è la nomofobia si può spiegare un po’ se si sa come è composta la parola. Il termine nomofobia è una cosiddetta parola portmanteau. Il termine inglese nomophobia sta per “no mobile phone phobia”, ovvero “nessuna paura del cellulare”.
- La nomofobia è una dipendenza dal proprio cellulare. Soprattutto gli adolescenti e i giovani adulti sono colpiti da questa condizione. La paura principale è quella di non essere disponibili per gli amici o i partner commerciali.
- I sintomi della nomofobia possono essere diversi. Il cellulare deve essere sempre con sé e acceso. Si controlla costantemente se sono arrivati nuovi messaggi. Se la batteria si esaurisce o semplicemente si indebolisce, questo può portare a nervosismo, sudorazione, ansia e stati depressivi
- Nomofobia è leggermente diversa per ogni persona colpita. Tuttavia, questa nuova forma di fobia è sempre caratterizzata dalla paura di non avere lo smartphone a portata di mano e quindi di “perdere il contatto con il mondo esterno”. In casi estremi, la nomofobia porta a trascurare in modo significativo altri ambiti della vita.
- Secondo alcuni studi, molti giovani presentano una lieve nomofobia, che però non deve essere considerata pericolosa. La situazione diventa psicologicamente preoccupante solo quando i sintomi di astinenza si manifestano dopo pochi minuti.
Nomofobia – cosa dice la scienza
Dopo che il fenomeno della nomofobia è diventato più comune, gli scienziati hanno iniziato a interessarsene sempre di più. I risultati di uno studio più completo sono stati pubblicati alla fine del 2022. Gli scienziati dell’Università privata di Göttingen hanno studiato questa nuova forma di disturbo d’ansia.
- Lo studio, guidato dalla professoressa Yvonne Görlich, ha rilevato che circa la metà dei partecipanti presentava sintomi moderati di nomofobia. Circa il quattro per cento dei soggetti esaminati presentava addirittura una forma grave di questa nuova forma di disturbo d’ansia.
- Secondo le conoscenze attuali, i soggetti affetti da nomofobia sono soprattutto i più giovani, il che è presumibilmente legato al fatto che viaggiano con lo smartphone già da bambini. Inoltre, le donne tendono a essere più colpite dalla nomofobia.
- Se state valutando se anche voi siete a rischio o se siete già affetti da nomofobia, controllate i seguenti sintomi o ponetevi le seguenti domande:
- Si assicura di avere sempre a portata di mano lo smartphone e di averlo sempre acceso? Vi fate prendere dal panico se non riuscite a trovare subito il vostro cellulare? L’“assenza” del vostro smartphone scatena addirittura reazioni fisiche come sudorazione, irrequietezza o addirittura battito cardiaco? Controllate costantemente se la batteria è ancora carica e vi siete sempre premuniti per le “emergenze”, ad esempio con un caricabatterie o una batteria di riserva?
- Se a una o più domande avete risposto decisamente “sì”, dovreste cercare di stabilire lentamente dei periodi senza smartphone. Se non ci riuscite, è opportuno riflettere sull’opportunità di cercare un aiuto professionale.