L’equazione di Drake: quante civiltà extraterrestri vivono nella Via Lattea?

by Pramith

L’equazione di Drake è usata per calcolare quante civiltà extraterrestri si stima vivano nella nostra galassia, la Via Lattea

Equazione di Drake: sette variabili per un calcolo

La Via Lattea è la galassia in cui si trova il nostro sistema solare, e quindi la Terra. Date le sue dimensioni, sembra piuttosto improbabile che siamo l’unico pianeta abitato. L’equazione di Drake può essere utilizzata per calcolare la probabilità che qualcuno sia di casa sui mondi lontani.

  • Ci sono oltre 300 milioni di mondi nella Via Lattea che presentano condizioni simili alla Terra, compresa la possibilità di avere acqua corrente. Sembra quindi logico che noi sulla Terra non siamo l’unica civiltà della galassia.
  • L’equazione di Drake, stabilita da Frank Drake nel 1961, può essere utilizzata per calcolare il numero di civiltà rilevabili nella Via Lattea. La formula consiste in sette diverse variabili che vengono prese in considerazione nel calcolo. L’equazione di Drake è: N = 𝑅𝑁* . 𝑓𝑝 . 𝑛𝑒 . 𝑓𝑙 . 𝑓𝑖 . 𝑓𝑐 . 𝐿
  • N indica il possibile numero di civiltà extraterrestri nella nostra galassia e costituisce il risultato della moltiplicazione di tutte le variabili.
  • La variabile 𝑅𝑁* indica il tasso medio di formazione stellare per anno nella nostra galassia. Grazie al telescopio spaziale Hubble, questa variabile è abbastanza prevedibile ed è compresa tra quattro e 19 masse solari all’anno. Cerchiamo solo stelle che abbiano una luminosità paragonabile a quella del nostro Sole. Le stelle più piccole hanno meno luminosità e forza gravitazionale, il che significa che i pianeti possono essere soggetti a un attrito mareale molto elevato, ad esempio. A causa di questa rotazione vincolata, una metà del pianeta sarebbe costantemente rivolta verso la stella e calda. L’altro lato sarebbe sempre buio e freddo.
  • Le stelle che hanno una luminosità maggiore del nostro sole, invece, hanno un’attività magnetica troppo intensa e quindi una radiazione cosmica più forte. Questo non è esattamente favorevole allo sviluppo della vita.
  • 𝑓𝑝 è la percentuale di stelle con sistemi planetari. Ciò solleva la questione di quante stelle della Via Lattea facciano parte di un sistema planetario. Secondo le osservazioni, circa la metà di tutte le stelle fa parte di un sistema planetario, come il nostro sole.
  • La variabile 𝑛𝑒 descrive il numero medio di pianeti per stella all’interno di un’ecosfera. L’ecosfera è l’area del sistema planetario in cui non si può escludere la vita a causa delle condizioni fisiche prevalenti. Tale pianeta non deve essere né troppo vicino né troppo lontano rispetto alle dimensioni della stella. In generale si cercano pianeti rocciosi con temperature moderate che orbitano attorno a stelle simili al Sole, come la nostra Terra.
  • 𝑓𝑙 indica la percentuale di pianeti con vita. Ciò solleva la questione di quanti pianeti nell’ecosfera ospitino la vita. Finora non ci sono dati scientificamente verificabili al riguardo, poiché conosciamo solo un esempio: il nostro sistema solare.
  • La variabile 𝑓𝑖 indica la percentuale di pianeti con vita intelligente. Se la vita si sviluppa su un pianeta in un’ecosfera, ci si chiede quanto sia sviluppata e intelligente. Anche in questo caso mancano dati scientificamente verificabili.
  • 𝑓𝑐 è la percentuale di pianeti interessati alla comunicazione interstellare. Si tratta di capire quante civiltà intelligenti sono interessate a comunicare con altri individui della galassia. L’ipotesi è che si possano trovare solo quelle interessate alla comunicazione.
  • 𝐿 indica la durata di vita di una civiltà tecnica, cioè di quelle che possono ricevere un segnale radio dallo spazio e inviare un segnale nello spazio, in anni. La vita sui pianeti è minacciata da influenze interne ed esterne. Intere civiltà possono essere spazzate via dall’impatto di comete, da eruzioni vulcaniche, da un virus o dalla civiltà stessa. La vita di una civiltà termina al più tardi con la morte del pianeta. La durata di vita di ogni pianeta in un sistema solare è limitata, tra l’altro, dalla transitorietà della stella.

Un’ulteriore vita nella Via Lattea è considerata molto probabile

Si ritiene che tra il 37 e il 60% delle stelle simili al sole nella Via Lattea ospitino un pianeta che offre un mondo temperato e di dimensioni terrestri per una civiltà.

  • Secondo i calcoli, il mondo più vicino a noi è probabilmente a 20 anni luce di distanza. Quattro di questi mondi possono essere raggiunti in 33 anni luce. Per metterlo in prospettiva: un anno luce equivale a 9,5 trilioni di anni umani. È un tempo molto lungo.
  • In generale, la presenza di altre forme di vita nella nostra galassia è abbastanza probabile. Ciò diventa ancora più chiaro se si considera che altre forme di vita potrebbero già essere scoperte nel nostro sistema solare. Per esempio, si presume che le condizioni per la vita microbica fossero presenti sui primi anni di Marte.
  • E se la vita esisteva anche nel nostro sistema solare, la probabilità che sia possibile anche in altri sistemi solari aumenta enormemente. Molti scienziati ritengono che, data la diversità della massa cosmica, la vita biologica non sia una coincidenza ma un’inevitabilità.
  • L’equazione di Drake aiuta quindi a determinare la quantità di vita potenziale che ci si può aspettare là fuori. È difficile rispondere a una sola variabile dell’equazione: se noi esseri umani siamo l’unica civiltà tecnologica sulla Terra. Questa domanda troverà risposta solo quando forse un giorno riceveremo un segnale dallo spazio.

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