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La corrente continua e la corrente alternata possono essere facilmente convertite l’una nell’altra, ma presentano differenze essenziali
Qual è la differenza tra corrente continua e corrente alternata
Per diverse applicazioni e utenze, è necessario disporre di una sorgente di corrente continua o di una sorgente di corrente alternata. Tra l’altro, dipende dal fatto che l’utenza abbia una polarità, cioè un polo positivo e uno negativo.
- Come suggerisce il nome, la corrente continua o tensione continua rimane idealmente sempre la stessa. In una batteria per auto, ad esempio, durante il funzionamento dovrebbero esserci sempre circa 12 volt tra i terminali positivo e negativo. Di conseguenza, questa polarità (polo positivo e negativo) deve essere rispettata anche per tutte le utenze collegate.
- AC, invece, è sinusoidale. Ciò significa che il valore della tensione oscilla tra un valore massimo e uno minimo. Ad esempio, la tensione può oscillare tra 10 e -10 volt.
- Un’altra importante variabile della tensione alternata è la sua frequenza. Questo determina la durata dell’oscillazione. Più alta è la frequenza, più veloce è l’oscillazione.
- Come esempio di sorgente di tensione alternata, si può prendere la normale rete elettrica. In questo caso, in Germania si applica una frequenza di 50 hertz e una tensione massima e minima rispettivamente di 325 e -325 volt. Di conseguenza, la tensione tra le connessioni delle prese di casa oscilla tra 325 e -325 volt per 50 volte in un secondo.
- Il valore più noto della tensione di 230 volt nella rete domestica è il valore efficace della tensione. Corrisponde al valore della tensione se la stessa potenza fosse fornita da una fonte di tensione continua.
- In una rete elettrica in corrente alternata non c’è quindi polarità su due connessioni, poiché la polarità sulle due connessioni – nel caso della rete elettrica tedesca – si inverte 50 volte al secondo.