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Per molti giovani,
Finsta è una sorta di ribellione contro il mondo illusorio dei media, in cui si formano idee completamente irrealistiche di bellezza e stile di vita. Ma cosa c’è dietro?
Finsta: un’abbreviazione con pensieri di protesta
La tendenza Finsta è rivolta contro il mondo posticcio dei social network, in particolare di Instagram. Così il termine Finsta è nato da un pensiero di protesta.
- Finsta è una parola composta formata dalle parole “fake” e “Instagram”. Si tratta di account Instagram falsi, cioè di account secondari o secondari oltre all’account principale, che i giovani creano su se stessi.
- Sugli account secondari, che in realtà sono indesiderati e quindi definiti fake, i giovani postano foto che altrimenti non avrebbero mai pubblicato sulle piattaforme online. Selfie presumibilmente brutti, foto sfocate, tentativi di cucina falliti o imbarazzi quotidiani vengono condivisi dai giovani sugli account Finsta senza vergogna.
- Quello che spesso può essere più vicino alla realtà delle solite foto su Instagram, tuttavia, può essere visto solo sugli account postati privatamente. Nella maggior parte dei casi, i nomi utente di Finsta sono spesso falsi (cioè non reali), dopo tutto, di solito solo gli amici più stretti dovrebbero trovare e seguire l’account.
- La tendenza si fa risalire all’influencer australiana Essena O’Neill. Aveva già espresso critiche al mondo della finzione su Instagram nel 2015 e successivamente aveva cancellato il suo profilo.
- La tendenza Finsta non ha nulla a che vedere con gli account falsi che alcune persone creano per diffondere le loro false verità o per praticare il bullismo online.